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"Bruno Piccinini viene di lontano: ha un cuore trepido e sereno allo stesso tempo, 'che assorbe l'aria, il sole, / gode del paesaggio / lo respira, / cresce, si espande nel buio / esplode il suo colore nel mattino, / durerà oltre me'... E in quell'avverbio, 'oltre', la sua poesia si riconosce. È uno degli esempi più moderni di quell'antica e mai smentita poesia che ha dato tanti frutti lungo tutto l'arco del Novecento, arco che si misura sugli esempi dei nostri maestri, da Montale a Sereni, da Giudici a Raboni. Maestri che Piccinini ha letto con la meraviglia di una 'meteorologia quotidiana', l'accorgersi, cioè, del giorno, della notte, del variare delle stagioni, del sentirsi vivi o abbandonati, amati o lasciati in un angolo..."(dalla prefazione di Giuseppe Marchetti)